La blefaroplastica non chirurgica, effettuata mediante uno strumento di ultima generazione, agisce sulla cute in eccesso delle palpebre senza dover incidere per asportarla. La blefaroplastica non chirurgica può evitare, l’utilizzo del bisturi. Si effettua senza anestesia (se non locale con pomate a base di lidocaina). Non necessita di sutura e permette di ritrarre la pelle senza incisioni e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre. A differenza dell’intervento tradizionale non asporta l’eccesso di pelle ma si limita ad agire la cute palpebrale aumentandone l’elasticità e riportando quindi la cute allo stato precedente l’inestetismo.
La tecnica
Dopo aver disinfettato la zona e, nel caso di pazienti più sensibili, aver applicato una pomata anestetica, si effettuano dei piccoli punti di ablazione. Essi sublimano le cellule morte dell’epidermide palpebrale (passando quindi dallo stato solido a quello gassoso), permettendone la retrazione e l’aumento di spessore della cute. Durante il trattamento viene invitato il paziente ad aprire e chiudere gli occhi al fine di trattare esclusivamente le parti interessate e di evitare quindi l’eccesso di ritrazione di cute. Terminata la seduta, si applicano sulla parte degli impacchi di ghiaccio per ridurre l’eventuale edema.
Il paziente necessita solamente di un unguento antibiotico per prevenire eventuali infezioni e dovrà avere l’accortezza durante la detersione della zona trattata e di proteggere dai raggi uva. Le crosticine che si formano potranno avere una durata variabile di 2-7 giorni e un post operatorio massimo di 10 giorni e, comunque, senza ecchimosi. Qualora la cute palpebrale fosse molto in eccesso, si consiglia di effettuare il trattamento in 3-4 sedute a distanza di un mese l’una dall’altra. Ciò è consigliato al fine di limitare l’edema palpebrale che normalmente si presenta nella seconda giornata e della durata di qualche giorno. Il risultato ottenuto si mantiene per anni e spesso è definitivo.